La nostra storia
Il progetto
Concepito con l'idea di polo culturale più che museo tradizionale, il Mart dialoga nei suoi spazi pubblici con la Biblioteca Civica, l'Auditorium Melotti, il Teatro comunale e l'Università.
Inserito nel più vasto panorama culturale del Trentino, il Museo è un vero e proprio paesaggio contemporaneo. La condizione extra metropolitana del territorio ha permesso di costruire una proposta turistico-culturale di qualità che risponde ai bisogni di chi ama la natura, l’outdoor, il benessere, di chi ricerca il valore dell’unicità.
Il Mart ha un patrimonio inestimabile, nel quale spiccano i maggiori capolavori dell’arte italiana del XX secolo, e produce ogni anno decine di mostre e progetti.
Si avvale di uno staff di curatori, conservatori, ricercatori, archivisti e professionisti della formazione, della divulgazione scientifica e della comunicazione.
Dalla sua fondazione fino al termine del 2011 il Mart è stato diretto da Gabriella Belli. Dal 2012 la direzione è stata affidata a Cristiana Collu a cui è seguito, da giugno 2015, Gianfranco Maraniello con mandato quinquennale. Attualmente il Mart è guidato dal presidente Vittorio Sgarbi e dal direttore Diego Ferretti.
Il Mart prima del 2002
Inaugurazione della mostra "Giovanni Segantini" a Palazzo delle Albere, 1987
Anche prima dell’inaugurazione del polo culturale progettato da Mario Botta, il Mart ha vissuto una storia ricca e complessa. La prima sede del Museo apre a Trento a Palazzo delle Albere nel 1987, dove sin dal 1981 è attivo uno spazio dedicato all’arte moderna e contemporanea. Già da allora le attività si caratterizzano per un forte impegno scientifico, di ricerca ed espositivo che getta le basi del futuro Mart.
In questo periodo nelle Collezioni sono rappresentati principalmente artisti trentini, come Bartolomeo Bezzi ed Eugenio Prati. La crescita del patrimonio è affidata a un costante lavoro di acquisizione di materiale librario e documentario: biblioteche e archivi specialistici, come quelli del critico Carlo Belli e dell’architetto Luciano Baldessari. Questi e altri fondi acquisiti nel tempo orientano la ricerca del Mart su direttrici ben specifiche, ancor oggi centrali nella sua attività espositiva: il Futurismo, l’architettura razionalista degli anni Trenta del Novecento, la poesia visiva. Il progetto museale cresce anche grazie alle attività della sua sezione didattica, che raggiunge pubblici sempre più vasti.
Il grande successo di pubblico della mostra dedicata a Giovanni Segantini accelera il processo di costituzione del Mart, che viene fondato nel 1987 come ente funzionale della Provincia autonoma di Trento. Attraverso l’arte, il Museo promuove il collezionismo, la ricerca e la produzione critica. La sua attività espositiva si espande su molteplici aree di ricerca: l’architettura e il design, le avanguardie storiche e il Novecento, l’arte mitteleuropea, il panorama dell’arte contemporanea.
Al Mart vengono affidate le sedi di Palazzo delle Albere, a Trento, e la Galleria Museo Depero, a Rovereto. Seguiranno l’apertura di un nuovo spazio a Rovereto, sede dell’Archivio del ’900, e nel 2002 il nuovo polo progettato dall’architetto ticinese Mario Botta in collaborazione con l’ingegnere roveretano Giulio Andreolli.
Il nuovo Mart
Inaugurazione del Mart di Rovereto, 2002
Il nuovo Mart si presenta il 15 dicembre 2002 nella sede progettata da Mario Botta su Corso Bettini. La mostra inaugurale si intitola “Le Stanze dell’Arte” e la successione delle sale presenta in un percorso inedito i temi, le opere e gli autori già da anni centrali nella ricerca del Museo: la “Primavera delle Alpi” di Giovanni Segantini; le opere di Fortunato Depero proposte accanto a una rilettura critica del "Manifesto della Ricostruzione Futurista dell’Universo"; il confronto tra gli artisti italiani del Novecento e le sperimentazioni di Pablo Picasso, Fernand Léger, Oskar Schlemmer, Kasimir Malevič, Natal’ja Gončarova; correnti del primo Novecento come Arcaismo, Metafisica, Primitivismo, Realismo Magico e Neue Sachlichkeit; i “Sette Savi” di Fausto Melotti; i capolavori di Lucio Fontana, Alberto Burri, Piero Manzoni ma anche di autori italiani che il Mart ambisce a presentare a pubblici internazionali, come Osvaldo Licini, Gastone Novelli, Carol Rama; gli artisti americani degli anni Ottanta e Novanta dalla Collezione Panza di Biumo.
I progetti espositivi e di ricerca degli anni successivi hanno permesso di approfondire molti di questi spunti. L’opera in ceramica di Melotti, ad esempio, è stata presentata nel 2003, mentre la partecipazione delle avanguardie futuriste al contesto del rinnovamento europeo del primo Novecento è stato uno dei punti di partenza per "La danza delle avanguardie", nel 2005. La lezione deperiana è stata poi interpretata dal Mart anche come invito a puntare con decisione lo sguardo sulle arti applicate: è così che le sale del Museo hanno accolto il design dell’automobile nel 2006 con "Mitomacchina" e la produzione tipografica nel 2007 con "La parola nell’arte".
L’archivio delle esposizioni a partire dal 2006 è consultabile nella sezione mostre ed eventi, selezionando la voce "mostre" ed effettuando ricerche per anno: vi invitiamo a consultarlo per scoprire di più.