Nudo di spalle (Controluce)

Umberto Boccioni

1909

Umberto Boccioni, Nudo di spalle (Controluce), 1909, olio su tela, Mart, Collezione L.F.

Umberto Boccioni, Nudo di spalle (Controluce), 1909, olio su tela, Mart, Collezione L.F.

Artista
Boccioni Umberto (1882 - 1916)
Titolo
Nudo di spalle (Controluce)
Data
1909
Tecnica
olio su tela
Ubicazione
Esposto al Mart
Tipologia
dipinto
Dimensioni
61 x 55,5 cm
Collezione
Mart, Collezione L.F.
Numero di inventario
MART 2155

L'opera

Nei primi anni del ’900 Boccioni è, assieme all’amico Severini, frequentatore dello studio del più anziano e affermato pittore Giacomo Balla, che si rivela per i due giovani un maestro generoso. Da Balla Boccioni deriva la personale concezione divisionista, in cui convivono la tessitura di colori puri e complementari, il taglio fotografico e la presenza di una luce che sembra penetrare gli oggetti colpiti. In quest’opera si può già notare la presenza di quell’energia che caratterizzerà la produzione successiva di Boccioni dopo la sua adesione al Futurismo nel 1910. La donna rappresentata è la madre dall’artista calabrese. La luce sembra frammentata in bagliori che sulla pelle della donna sono resi attraverso filamenti di colore puro, accostati l’uno all’altro secondo i dettami della tecnica divisionista.

L'artista

Nel 1899, si iscrive alla Scuola Libera del Nudo di Roma. L’anno seguente stringe amicizia con Severini, insieme al quale diventa allievo di Balla. Il suo primo soggiorno a Parigi è nell’aprile del 1906, seguito da quello in Russia nei mesi successivi. Al termine dello stesso anno si stabilisce a Padova e si iscrive all’Accademia di Belle Arti di Venezia. A Milano, dove si trasferisce alla fine del 1907, conosce Romani e incontra Previati, che lo introduce alle tematiche del simbolismo. Nel 1910 sottoscrive il "Manifesto dei pittori futuristi" e elabora il "Manifesto tecnico della pittura futurista". Sempre nel 1910 tiene la sua prima personale a Ca’ Pesaro a Venezia. Nel 1912 pubblica il "Manifesto tecnico della scultura futurista" e partecipa alla mostra collettiva "Les Peintres Futuristes Italiens" alla Galleria Bernheim-Jeune di Parigi. Dal 1913 collabora alla rivista “Lacerba”; è presente a numerose mostre in Italia e in Europa. All’inizio del 1914 pubblica il saggio "Pittura scultura futurista". Nel 1915 si arruola nel battaglione volontari. L’anno successivo muore in seguito ad una caduta da cavallo.

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