Movimento d’uccello

Fortunato Depero

1916

Fortunato Depero, Movimento d’uccello, 1916, olio, tempera e smalto su tela, Mart, Fondo Depero

Fortunato Depero, Movimento d’uccello, 1916, olio, tempera e smalto su tela, Mart, Fondo Depero

Artista
Depero Fortunato (1892 - 1960)
Titolo
Movimento d’uccello
Data
1916
Tecnica
olio, tempera e smalto su tela
Ubicazione
Esposto al Mart
Tipologia
dipinto
Dimensioni
100 x 135 cm
Collezione
Mart, Fondo Depero
Numero di inventario
MD 0263-b

L'opera

Nel corso degli anni Dieci Fortunato Depero sperimenta le nuove forme astratto-geometriche capaci di rappresentare gli stati d’animo, il suono, il colore e la natura, come viene descritto nel "Manifesto della Ricostruzione Futurista dell’Universo", redatto assieme a Giacomo Balla nel 1915. Tra i molti dipinti astratti da lui realizzati in quel torno di tempo "Movimento d’uccello" può essere considerato un vero capolavoro della sua produzione futurista. Le masse cromatiche di puri colori primari si dispongono sulla superficie in una sequenza ruotante che evoca l’apertura d’ali di un grande uccello in volo. Ogni dettaglio naturalistico è rigorosamente escluso dalla composizione che si basa su rimandi esclusivamente emozionali e intuitivi al tema. L’interesse per l’anatomia delle forme si realizza quindi per Depero in uno studio dell’anatomia “interna” degli animali e dei vegetali che si risolve nell’invenzione di forme alternative a quelle naturali, ma da queste derivate

L'artista

Nel 1913 raggiunge Roma, dove entra in contatto con Balla, Marinetti e Cangiullo. Nel 1915 pubblica con Balla il manifesto "Ricostruzione Futurista dell'Universo". Nel 1916 Diaghilev dei Balletti Russi gli commissiona la scenografia "Le Chant du Rossignol". Finita la guerra, rientra a Rovereto e apre la Casa d’Arte Futurista, laboratorio di arti applicate. Nel 1928 si trasferisce a New York, nel 1930 rientra in Italia. Nel corso degli anni Trenta torna a vivere a Rovereto. Dal 1947 al 1949 soggiorna nuovamente negli Stati Uniti. Nel 1957, il Comune di Rovereto offre all’artista uno spazio pubblico e un vitalizio, nel 1959, la città inaugura, così, la Casa Museo Depero.

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