Il corteo della gran bambola

Fortunato Depero

1920

Fortunato Depero, Il corteo della gran bambola, 1920, tarsia in panno, Mart, Fondo Depero

Fortunato Depero, Il corteo della gran bambola, 1920, tarsia in panno, Mart, Fondo Depero
Fortunato Depero, "Il corteo della gran bambola", 1920, tarsia in panno, Mart, Fondo Depero

Artista
Depero Fortunato (1892 - 1960)
Titolo
Il corteo della gran bambola
Data
1920
Tecnica
tarsia in panno
Ubicazione
Esposto a Casa Depero
Tipologia
tarsia
Dimensioni
334,5 x 233 cm
Collezione
Mart, Fondo Depero
Numero di inventario
MD 0004-d

L'opera

"Il corteo della Gran Bambola" viene commissionato a Depero da Umberto Notari, importante scrittore, editore e pubblicitario vicino agli ambienti artistici futuristi. La tarsia di panno è una festosa teoria di figure, maschere baffute, con scudi ed enormi mazze che formano un giocondo corteo in onore di una gigantesca bambola. Si può notare nella composizione il ricorso da parte di Depero a motivi decorativi di ispirazione orientaleggiante. Questa scelta va ricollegata alle esperienze scenografiche precedenti con le marionette e gli automi del "Teatro plastico" e del "Teatro magico", ispirate sì al mondo dell’infanzia ma debitrici anche di una certa iconografia russo-orientale. Questo genere di immagini erano note all’artista trentino anche grazie alla frequentazione nel 1916-17 dell’ambiente dei Ballets Russes di Diaghilev.

L'artista

Nel 1913 raggiunge Roma, dove entra in contatto con Balla, Marinetti e Cangiullo. Nel 1915 pubblica con Balla il manifesto "Ricostruzione Futurista dell'Universo". Nel 1916 Diaghilev dei Balletti Russi gli commissiona la scenografia "Le Chant du Rossignol". Finita la guerra, rientra a Rovereto e apre la Casa d’Arte Futurista, laboratorio di arti applicate. Nel 1928 si trasferisce a New York, nel 1930 rientra in Italia. Nel corso degli anni Trenta torna a vivere a Rovereto. Dal 1947 al 1949 soggiorna nuovamente negli Stati Uniti. Nel 1957, il Comune di Rovereto offre all’artista uno spazio pubblico e un vitalizio, nel 1959, la città inaugura, così, la Casa Museo Depero.

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