I'm into Shooting in Natural Environments

Il protagonista maschile di "I’m into Shooting in Natural Environment" [Mi piace sparare in un ambiente naturale] potrebbe essere un artista, vista la sua collocazione all’interno di uno spazio fatto di piani differenti, di cui almeno due sono esplicitamente quadri: uno astratto e uno surreal-metafisico. In questa scena dal sapore paradossale l’uomo è bendato come un ostaggio e tradisce un’espressione di terrore; alle sue spalle un ulteriore personaggio nascosto da un lenzuolo e protetto da un paravento, gli sta puntando un fucile alla tempia. In questo quadro l’artista affronta il motivo della pittura come enigma, rendendo la pratica artistica una questione di suspance, una faccenda di accumulo di tensione, di rischio e di caso fortuito.

Dana Schutz nasce nel 1976 a Livonia, Michigan, nella periferia di Detroit. Dopo gli studi artistici conclude, nel 2002, un Master in arte alla Columbia University di New York. Allo stesso anno può essere fatto risalire il suo esordio nel mondo artistico. Fin dai suoi esordi Dana Schutz realizza composizioni caratterizzate dall’uso di colori brillanti e motivi fantasiosi, che richiamano alla mente i tipici cartoni animati americani di Hanna e Barbera. All’interno di questo universo infantile l’artista mutila le sue stesse creature con crudeltà spensierata, inserendo così una vena spietata. Le sue opere sono conservate in importanti collezioni pubbliche internazionali come quelle del Museum of Modern Art di New York, del Museum of Fine Art di Boston, del Museum of Contemporary Art di Los Angeles e del Guggenheim di New York. Vive e lavora a Brookling, New York.