Donna al sole

Arturo Martini

1930

Arturo Martini, Donna al sole, 1930, bronzo, Mart, Provincia autonoma di Trento - Soprintendenza per i beni culturali

Arturo Martini, Donna al sole, 1930, bronzo, Mart, Provincia autonoma di Trento - Soprintendenza per i beni culturali

Artista
Martini Arturo (1889 - 1947)
Titolo
Donna al sole
Data
1930
Tecnica
bronzo
Tipologia
scultura
Dimensioni
42 x 157 x 70 cm
Collezione
Mart, Provincia autonoma di Trento - Soprintendenza per i beni culturali
Numero di inventario
PAT 063106

L'opera

Il tema del nudo, con figure sdraiate colte nel sonno, caratterizza alcune delle opere più importanti e suggestive realizzate da Arturo Martini alla fine degli anni Venti, nel periodo in cui l’artista aderisce alla poetica di Novecento. La figura di una fanciulla che dorme al sole viene resa da Arturo Marini in forme dalla purezza classica ma, allo stesso tempo, sensuali. Martini rilegge qui la tradizione della scultura classica e la reinterpreta in una composizione molto moderna e originale. Alla pienezza e alla solidità plastica del modellato, risolto in ampie superfici levigate, fa da contrappunto una tensione espressiva, evidente nella lieve torsione della figura, che sembra seguire un tono di racconto popolare, sempre avvertibile nella produzione di Martini. L’altissima qualità poetica di quest’opera risiede proprio in questo raggiunto equilibrio di forma e contenuto

L'artista

Nel 1908 si trasferisce a Venezia. Nel 1910 conosce Gino Rossi e con lui, nel 1912, compie un viaggio a Parigi dove entra in contatto con Modigliani, Medardo Rosso e i fratelli de Chirico. Grazie a Medardo espone al Salon d’Automne. Nel 1913 partecipa alla rassegna di Ca’ Pesaro. Nel 1914 è a Roma. Finita la guerra risiede per qualche tempo a Milano, dove frequenta il salotto di Margherita Sarfatti. Grazie a Carrà entra nel gruppo di Valori Plastici e partecipa alle mostre organizzate da Broglio in Germania. Nel 1926 presenta le sue opere alla I Mostra d’Arte del Novecento Italiano e alla Biennale di Venezia. Nel 1929 si trasferisce all’ISIA di Monza per insegnare plastica decorativa. Nel 1931 partecipa alla I Quadriennale di Roma, aggiudicandosi il Primo Premio per la scultura. Nel 1933 si stabilisce a Milano e accetta di esporre a Treviso. Nell’ottobre 1942 inizia l’insegnamento all’Accademia di Belle Arti di Venezia.

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