Cavalli in riva al mare (Les deux chevaux)

Giorgio de Chirico

1926

Giorgio de Chirico, Cavalli in riva al mare (Les deux chevaux), 1926, olio su tela, Mart, Collezione L.F.

Giorgio de Chirico, Cavalli in riva al mare (Les deux chevaux), 1926, olio su tela, Mart, Collezione L.F.

Artista
de Chirico Giorgio (1888 - 1978)
Titolo
Cavalli in riva al mare (Les deux chevaux)
Data
1926
Tecnica
olio su tela
Ubicazione
Esposto al Mart
Tipologia
dipinto
Dimensioni
73 x 92,2 cm
Collezione
Mart, Collezione L.F.
Numero di inventario
MART 2172

L'opera

Il richiamo al mito classico è un elemento centrale nell’opera di Giorgio de Chirico fin dagli anni della Metafisica e si può ritrovare anche in questa composizione. L’atmosfera mitologica ritorna infatti anche nelle serie di opere che hanno come tema i cavalli, che de Chirico realizzò durante il suo soggiorno a Parigi, alla fine degli anni Venti. In questo quadro, i cavalli, sono rappresentati in riva al mare tra rovine antiche, frammenti di sculture e scorci di acropoli, che contribuiscono a creare un senso di mistero e di estraneità. L’enigma della visione è accentuato, in questo caso, dai cavalli privi degli occhi. Si tratta di immagini di sogno immerse nell’antico, tra templi e colonne infrante, di potente grandezza espressiva.

L'artista

Dopo gli studi artistici ad Atene, nel 1905 si trasferisce con la madre e il fratello a Monaco di Baviera. Nel 1911 partecipa al Salon d’Automne e al Salon des Indépendants di Parigi. Rientra assieme al fratello in Italia, dove, tra il 1915 e il 1917, incontra de Pisis e Carrà a Ferrara, insieme ai quali elabora la teoria della pittura metafisica. Dal 1918 collabora con la rivista "Valori Plastici" mentre del 1919 è la sua prima personale alla Galleria Bragaglia di Roma. Nel 1921 sue opere sono presenti nella mostra itinerante realizzata da "Valori Plastici" a Berlino, Hannover e Amburgo e nella primavera del 1922 Paul Guillaume organizza a Parigi un’importante personale dell’artista. Dalla metà degli anni Trenta partecipa con assiduità alle più importanti manifestazioni italiane ed estere. Nel 1944 si trasferisce definitivamente a Roma.

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