Avere fame di vento

Alighiero Boetti

1988-1989

Alighiero Boetti, Avere fame di vento, 1988-1989, ricamo su tela riportato su tavola, Mart, Deposito collezione privata

Alighiero Boetti, Avere fame di vento, 1988-1989, ricamo su tela riportato su tavola, Mart, Deposito collezione privata

Artista
Boetti Alighiero (1940 - 1994)
Titolo
Avere fame di vento
Data
1988-1989
Tecnica
ricamo su tela riportato su tavola
Tipologia
arazzo
Dimensioni
114 x 106 cm
Collezione
Mart, Deposito collezione privata
Numero di inventario
MART 2305

L'opera

In Alighiero Boetti la tendenza al concettuale contiene sempre una grande dose di ironia che contrasta con i termini freddi e rigorosi propri di molti esponenti anglosassoni dell’Arte Concettuale. La realizzazione di oggetti, disegni ed arazzi, per Boetti, è stata un modo per dare corpo a questa sua vena ludica. Quest’opera è un arazzo ricamato a mano da donne afghane, in cui si nota il gusto per i giochi combinatori dei segni e delle parole. Boetti inventa procedimenti operativi arbitrari con la sola volontà di descrivere in forma inedita la realtà politica e geografica. Delegando l'esecuzione manuale di molte sue opere ad altre persone, Boetti ha reso la sua arte un’espressione condivisa e collettiva.

L'artista

Si accosta al mondo dell’arte a diciassette anni. Tra il 1963 e il 1964 è spesso a Parigi. Di ritorno a Torino, realizza grandi disegni a china nera su cartone; dal 1966 produce opere minimali, esposte nella prima personale alla Galerie Christian Stein nel '67. Tra i primi eventi espositivi, la partecipazione nel '70 alla storica rassegna dedicata alle relazioni tra Arte Povera, Concettuale e Land Art, alla Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino. Nel 1971 è in Afghanistan, dove tornerà due volte l’anno fino al 1979. Partecipa più volte alla Biennale di Venezia, a Documenta, Kassel, e alla Quadriennale di Roma.

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