Questionario "I giovani e il museo"

Il Mart, Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto per avviare la co-progettazione con il suo partner locale, LABA, nei mesi di ottobre e novembre 2023 ha ideato e condiviso un questionario pensato per il target di ricerca, i giovani dai 17 ai 25 anni.

L’obiettivo è indagare la percezione che i giovani hanno dei musei d’arte e le loro aspettative future. Come immagini il museo del futuro? Come vivi la realtà del museo oggi? Cosa hai sempre sognato di poter fare in un museo? Queste sono solo alcune delle domande presenti nel questionario che stanno sondando il punto di vista di questo nuovo pubblico.

Una classe di studenti di LABA partendo dai dati emersi dal sondaggio avrà l’occasione, nell’arco dell’anno scolastico, di sperimentare ed ideare una campagna di comunicazione indirizzata proprio a questo pubblico.


Si tratta del primo passo per progettare azioni ed eventi che possano rispondere alle reali esigenze dei giovani, favorendo la loro frequentazione dei musei.

Risultati del sondaggio

In due mesi di somministrazione, il sondaggio ha raccolto i pareri di più di 500 giovani nella fascia d'età 17-25 anni. Dai dati è emerso che visitare i musei non è una delle principali attività scelte dai giovani per trascorrere il loro tempo libero. Tuttavia l'83% degli intervistati ha visitato il Mart, di cui il 44% nel corso di quest'anno. Di quest'ultimi il 92% ha vissuto un'esperienza piacevole, arricchente e istruttiva. Oltre la metà di loro ha visitato il Mart con il gruppo classe, quindi durante gite programmate dalla scuola, e il 33% lo ha visitato con gli amici o individualmente.

Dai risultati è emerso che i musei preferiti della generazione z presentano delle caratteristiche precise, come allestimenti coinvolgenti e immersivi, in cui la componente architettonica diventa parte dell’esperienza.

Un fattore determinante per attrarre i più giovani è anche la capacità del museo di coinvolgere e far sentire partecipi i propri visitatori, sia attraverso la progettazione degli spazi sia attraverso le offerte che propone. Una comunicazione chiara e sintetica è preferibile, assieme a un supporto digitale e alla mediazione di operatori, soluzioni da privilegiare rispetto ai pannelli di sala. La componente emotiva è sempre un fattore determinante e una buona percentuale degli intervistati afferma che il museo più apprezzato è quello che presenta le opere conosciute e studiate a scuola.

Alla domanda "come immagini il museo del futuro?", le risposte risultano polarizzate tra chi vorrebbe un museo più tecnologico e chi invece preferisce che offra un rapporto diretto con gli oggetti che il museo conserva. La caratteristica del museo del futuro che più mette d'accordo è l'accessibilità: quasi la totalità degli intervistati vorrebbe che il museo fosse accessibile e inclusivo, in termini economici, fisici ed intellettuali, aperto a tutti e accogliente. Infatti il 42% degli intervistati vorrebbe che il museo offrisse la possibilità di entrare gratuitamente, fattore che contribuirebbe maggiormente a facilitare l'accesso al museo secondo la generazione z.

La generazione z si immagina il museo “come una seconda casa”, un’agorà, un "salotto dell’Ottocento" o semplicemente un luogo fisico di aggregazione e condivisione, “con posti dove sedersi e conversare sulle opere, con spiegazioni virtuali in 3d per entrare al meglio in un'opera d'arte” oppure “spazi dove poter discutere e confrontarmi con altre persone su temi specifici, una zona verde dove potersi mettere nelle giornate più calde.” In sintesi, il museo del futuro non è solo uno spazio in cui esporre, ma soprattutto un ambiente in grado di creare e dare spazio alla socialità. 

Alcuni giovani intervistati riassumono le loro aspettative sul museo del futuro con la parola "benessere": i musei del futuro devono essere luoghi in cui si sta bene, che forniscono anche strumenti per conoscere se stessi e migliorarsi, emozionandosi. Il museo dovrebbe essere “un luogo di incontro in cui scoprire cose nuove attraverso l'arte, un luogo in cui puoi rilassarti, chiacchierando o studiando seduto nelle stanze circondato da opere”.

Collegato a questo ambito emerge la caratteristica dell’interattività, la necessità di agire nello spazio per farlo proprio. Il museo “lo immagino personalizzabile: sarebbe bello potersi creare il proprio itinerario, in base a gusti, interessi e piaceri. Inoltre immagino mostre più "materiche", che ti permettono di entrare in relazione con l'opera, anche col tatto.” Ma anche “con musica di sottofondo” e “molto più interattive, con maggiori spiegazioni vocali e proiezioni per vivere l'esperienza personale al massimo dei propri sensi". Un museo sinestetico e sensoriale sollecita quindi non solo la vista e lo sguardo ma anche gli altri sensi per un’esperienza più immersiva.

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