Domus contemporanea
Mostra - da giovedì 22 giu 2023 | a domenica 26 nov 2023
- Quando
- da giovedì 22 giu 2023 | a domenica 26 nov 2023
- Prezzo
- Intero 2 €
- Credits
- Da un'idea di Vittorio Sgarbi. A cura di Margherita de Pilati e Andrea Viliani
- Dove
- Galleria Civica Trento
- Tipologia
- Mostra
In occasione della restituzione alla città di Trento dei resti della Villa Romana di Orfeo, un’abitazione realizzata tra il I e il II secolo d.C., la Galleria Civica presenta Domus Contemporanea.
In un percorso espositivo che sovverte il normale itinerario di visita della Galleria, partendo dal piano interrato e risalendo al piano terra – evocando quindi la dimensione di uno scavo archeologico che riporta dal sottosuolo in superficie le sue scoperte – la mostra Domus contemporanea documenta l’attività di un’ampia e articolata selezione di autori e autrici italiani, moderni e contemporanei, la cui ricerca si è riferita e ha reinterpretato l’archeologia e la storia antica, non solo proponendo molteplici variazioni del classico ma radicandolo nel proprio presente e proiettandolo dal passato al futuro.
Per la prima volta, inoltre, la Galleria Civica coinvolge quattro gallerie private della città, invitate a proporre il lavoro di alcuni degli artisti da loro rappresentati.
Boccanera Gallery presenta la ricerca di Federico Seppi; Cellar Contemporary partecipa con David Aaron Angeli, Paolo Maria Deanesi Gallery con Michele Parisi; infine lo Studio d’Arte Raffaelli interviene con opere di Nicola Samorì e Carlo Belli. A loro volta, queste gallerie dedicheranno al tema della mostra uno spazio all’interno delle proprie sedi, creando connessioni di senso e omaggiando con i linguaggi della contemporaneità la riapertura dello spazio archeologico cittadino.
In mostra le opere di 29 autori e autrici moderni e contemporanei che hanno guardato all’archeologia e alla storia antica: David Aaron Angeli, Francesco Barocco, Vanessa Beecroft, Carlo Belli, Luca Bertolo, Antonio Biasiucci, Bn+BRINANOVARA, Andrea Branzi, Giuseppe Canella, Giorgio de Chirico, Patrizio Di Massimo, Mimmo Jodice, Carlo Maria Mariani, Angiolo Mazzoni, Fausto Melotti, Luigi Ontani, Mimmo Paladino, Giulio Paolini, Michele Parisi, Claudio Parmiggiani, Gianni Pettena, Salvo, Nicola Samorí, Alberto Savinio, Federico Seppi, Ettore Sottsass Jr, Nicola Verlato, Francesco Vezzoli, Adolfo Wildt.
Tutti e tutte intrattengono con la classicità un dialogo fondato su appropriazioni e reinvenzioni, tendono ad acquisire figure e motivi dell’immaginario archeologico riscrivendoli e, spesso, evocando l’effetto delle rovine e dei reperti.
La mostra del resto rende anche omaggio alla tradizione di quel viaggio culturale – il Grand Tour – che dalla seconda metà del XVIII secolo e lungo tutto il XIX secolo condusse i più importanti intellettuali europei e occidentali verso l’Italia quale immenso palcoscenico di una classicità ritrovata, ricordando altresì che questo viaggio iniziava proprio a sud delle Alpi.
Per sottolineare la connessione con la villa romana, un’installazione site-specific dell’artista trentino Federico Seppi è posizionata all’ingresso della stessa: Archeologia urbana. Partendo dal fatto che la villa è oggi situata in pieno centro urbano, circondata da edifici degli anni settanta, l’opera suggerisce una riflessione sulle stratificazioni e la coesistenza di passato e presente, sovrapposti e mescolati.