La coscienza del vero
Capolavori dell'Ottocento
Da Courbet a Segantini

Mostra - da sabato 05 dic 2015 | a domenica 03 apr 2016

  • Giuseppe Tominz, "Doppio ritratto" (dettaglio)

    Giuseppe Tominz, "Doppio ritratto" (dettaglio)

  • Bartolomeo Bezzi, "Sulle rive dell'Adige", 1885, Mart Rovereto

    Bartolomeo Bezzi, "Sulle rive dell'Adige", 1885, Mart Rovereto

  • Giovanni Segantini, "Funghi", 1886, Segantini Museum St. Moritz

    Giovanni Segantini, "Funghi", 1886, Segantini Museum St. Moritz

  • Eugenio Prati, "Favretto al Liston", 1893-1894

    Eugenio Prati, "Favretto al Liston", 1893-1894

  • Gustave Courbet,  "Le rive della Loue", 1862

    Gustave Courbet, "Le rive della Loue", 1862

Quando
da sabato 05 dic 2015 | a domenica 03 apr 2016
Prezzo
Credits
A cura di Alessandra Tiddia
Dove
Mart Rovereto
Tipologia
Mostra

La mostra 'La coscienza del vero' intende indagare alcuni momenti della cultura figurativa ottocentesca, nella stagione compresa tra il Romanticismo e l’Impressionismo, ovvero fra il 1840 e il 1895, anno della prima Biennale di Venezia.
In mostra circa 100 opere provenienti  sia da prestigiose raccolte pubbliche e private, sia dalle Collezioni del Mart, tra le quali spiccano i lavori di maestri indiscussi come Gustave Courbet, Giovanni Segantini, Francesco Hayez, Giovanni Boldini e Franz Lenbach ma anche Carlo Bellosio, Mosè Bianchi, Giustiniani Degli Avancini, Alessandro GuardassoniPompeo Marino Molmenti, Eugenio Prati, Giuseppe Tominz.

Nella seconda metà del XIX secolo, l'adesione al Vero connota le principali espressioni artistiche in Italia, da sud a nord, nella pittura, nella letteratura e nella fotografia.
Avviato dalla pittura magistrale di Gustave Courbet, presente in mostra con un'intera sala a lui dedicata, il Realismo contribuì a svincolare la pittura e la scultura dai temi mitologici e aristocratici in favore dell’autenticità delle classi subalterne, della borghesia, del proletariato, dei contadini.
Preferendo la pittura en plein air agli atelier e le rappresentazioni soggettive alle regole delle accademie, i pittori dell'Ottocento svelarono il rapporto tra realtà e rappresentazione soprattutto nei ritratti e negli autoritratti.
La mostra intende cogliere con particolare attenzione questo nesso, destinato a diventare uno dei nodi delle avanguardie artistiche e campo d'indagine della contemporaneità.
In una riflessione filosofica sul passato e sul presente 'La coscienza del vero' lega la cultura ottocentesca all'oggi: il passato e la mitologia lasciano il posto al racconto, alla cronaca della contemporaneità.

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