Questa non è musica
Records by artists 1958-1990

Mostra - da sabato 05 apr 2014 | a domenica 29 giu 2014

  • Yoko Ono/John Lennon, "Unfinished Music n°1. Two Virgins"

    Yoko Ono/John Lennon, "Unfinished Music n°1. Two Virgins"

  • Domenico Scarlatti, Fiorenza Cossotto, Lorenzo Alvary, Salvador Dalí, "Dali In Venice", 1962

    Domenico Scarlatti, Fiorenza Cossotto, Lorenzo Alvary, Salvador Dalí, "Dali In Venice", 1962

  • Brian Eno, "Ambient 1 (Music For Airports)", 1978

    Brian Eno, "Ambient 1 (Music For Airports)", 1978

Quando
da sabato 05 apr 2014 | a domenica 29 giu 2014
Prezzo
Dove
Mart Rovereto
Tipologia
Mostra

Il Mart di Rovereto presenta una mostra a cura di Giorgio Maffei, Danilo Montanari e Emanuele De Donno, in collaborazione con la Biblioteca del Mart. A ingresso gratuito, la mostra è accompagnata da un catalogo, curato da Giorgio Maffei e edito da Danilo Montanari editore/Viaindustriae publishing,

L’allestimento della mostra si completa con quattro punti di ascolto che trasmettono brani tratti da “Musique Barbare” di Karel Appel, 1963; “Ja-Ja-Ja Ne-Ne-Ne” di Joseph Beuys, 1970; “Audiopoems” di Henri Chopin, 1971 e “United States” di Laurie Anderson, 1981.

Facendo il verso a una celebre frase di Magritte, la mostra sottolinea la distanza tra l’oggetto e la sua rappresentazione e presenta il tema del “disco d’artista”, generalmente considerato prodotto di nicchia dell’universo discografico.

In mostra vinili che comprendono, al di là da della musica, rumori, poesie, registrazioni di performance, reperti sonori e rielaborazioni di suoni naturali. Non si tratta quindi di supporti che contengono spiegazioni o documentazioni d’arte sonora: il disco stesso è l’opera d’arte, generata con la stessa logica di un dipinto, una scultura, un video, un libro, un’installazione.

I dischi d’artista presentano chiaramente un’interessante punto di contatto con la pratica compositiva della musica contemporanea: la precisa determinazione a uscire dall’ambito ristretto della propria disciplina. La mostra rintraccia l’origine di questo intento nelle Avanguardie storiche dei primi anni del XX secolo: Futurismo, Dada e Surrealismo. Manipolatori di suoni come Salvador Dalí o Luigi Russolo, che cercano di abbattere la tradizione dell’ascolto, sono messi a confronto con gli innovatori del secondo dopoguerra come Jean Dubuffet e Yves Klein che azzerano il piano sonoro avvicinandolo al sublime livello del “silenzio”.

Indifferente alle poetiche stilistiche, il disco riscrive una storia parallela dell’arte che permette la ricostruzione dei passaggi e il susseguirsi delle possibilità espressive nella seconda metà del Novecento. Le infinite possibilità date dal supporto e dalla registrazione hanno affascinato artisti pop, concettuali, fluxus, minimal e i poeti concreti e visuali. Con il mezzo espressivo del disco si sono infatti cimentati quasi tutti gli artisti attivi tra gli anni Sessanta ed Ottanta: di particolare interesse i dischi di Joseph Beuys, Henri Chopin, Maurizio Nannucci, Yoko Ono e John Lennon, Mario Schifano e, in anni più recenti, di Laurie Anderson, Christian Boltanski e Lawrence Weiner.

Risorse sul web
Link agli audio di alcuni dei dischi in mostra
Karel Appel - Musique Barbare, 1963
Henri Chopin - Audiopoems, 1971
Joseph Beuys - Ja-Ja-Ja Ne-Ne-Ne, 1970
Laurie Anderson - United States 1981

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