Afterimage
Rappresentazioni del conflitto

Mostra - da domenica 26 ott 2014 | a domenica 01 feb 2015

  • Kennardphillipps, "Photo Op", 2005

    Kennardphillipps, "Photo Op", 2005

  • Aung Ko, "We are moving #2", 2012

    Aung Ko, "We are moving #2", 2012

  • Thomas Kilpper, "War pages", 2006

    Thomas Kilpper, "War pages", 2006

Quando
da domenica 26 ott 2014 | a domenica 01 feb 2015
Prezzo
Credits
A cura di Valeria Mancinelli, Chiara Nuzzi, Stefania Rispoli
Dove
Galleria Civica Trento
Tipologia
Mostra

Il termine anglosassone “afterimage” (tradotto in italiano con “immagine postuma” o “immagine fantasma”) descrive quell’illusione ottica per cui  un’immagine continua a rimanere impressa nella mente anche dopo che la visione della stessa è cessata.
La mostra espone le potenzialità della rappresentazione pubblica delle immagini e la persistenza che queste hanno nella costruzione collettiva della realtà. Le immagini, infatti, assumono un ruolo fondamentale nella descrizione degli scenari contemporanei, nella formazione delle idee individuali o sociali e vengono utilizzate secondo modalità differenti, apparentemente sempre più libere e autonome.


Dalle discusse fotografie del padre del fotogiornalismo moderno Robert Capa agli scatti amatoriali, che grazie all’utilizzo della tecnologia testimoniano in tempo reale fatti e avvenimenti su scala mondiale, la mostra vuole essere un momento di riflessione sullo statuto e sulla produzione delle immagini che narrano la guerra. Attraverso il lavoro di artisti lontani per età, provenienza culturale e geografica, Afterimage abbraccia un ampio arco temporale che va dagli anni Cinquanta ai giorni nostri. Il percorso espositivo si snoda tra video, fotografie e installazioni e prende le mosse da quella che può essere definita una vera e propria rivoluzione della guerra moderna: a partire dal secolo scorso, infatti, il teatro del conflitto si allarga e viene comunicato alle masse.  Propaganda, fotogiornalismo, radio, televisione e web rendono la guerra reale, “live”; la narrazione visiva influenza l’opinione pubblica, costruisce il consenso o il dissenso. Il potere persuasivo della rappresentazione acquista una portata sconosciuta ai secoli precedenti. Oggi, nell’epoca della cosiddetta “guerra permanente”, la circolazione delle immagini e lo statuto di veridicità di ciò che viene mostrato assumono un ruolo decisivo nello stabilire equilibri, disuguaglianze, esclusioni e inclusioni. In un momento storico in cui è virtualmente possibile essere costantemente aggiornati su quanto accade nel mondo, la mostra si interroga su quale sia il ruolo assunto dalle immagini nella percezione collettiva di una condizione di pace o di guerra. La ricerca artistica di Afterimage è tanto storica quanto attuale e risponde all’urgente necessità di fornire gli strumenti critici per analizzare e comprendere una realtà sempre più complessa.
 

Artisti in mostra
Bisan Abu-Eisheh, Mohamed Bourouissa, Stefano Cagol, Mircea Cantor, Anetta Mona Chişa & Lucia Tkáčová , Leone Contini, Marco Dalbosco, Camilla de Maffei, Democracia, Harun Farocki, Massimo Grimaldi, Adelita Husni-Bey, Lamia Joreige, Kennardphillipps, Thomas Kilpper, Aung Ko, Nikki Luna, Francesco Mattuzzi, Pietro Mele, Aditya Novali, Ahmet Ögüt, Fabrizio Perghem, Martha Rosler, Pietro Ruffo, Giorgio Salomon, Cindy Sherman, Abigail Sidebotham, Eyal Sivan, Hito Steyerl, ZimmerFrei.

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