L'angolo del Collezionista
"What to do with Poetry"
Opere della Collezione Gianfranco Bellora al Mart

Mostra - da sabato 05 giu 2010 | a domenica 22 ago 2010

  • Mirella Bentivoglio, "Il cuore della consumatrice ubbidiente", 1975

    Mirella Bentivoglio, "Il cuore della consumatrice ubbidiente", 1975

  • Herman Damen, "What do to with poetry", 1966-1969

    Herman Damen, "What do to with poetry", 1966-1969

  • Adriano Spatola, "Senza titolo", 1973

    Adriano Spatola, "Senza titolo", 1973

  • Agostino Ferrari, "Attraverso il labirinto", 1989

    Agostino Ferrari, "Attraverso il labirinto", 1989

  • Elio Marchegiani, "Grammature di colore", 1975

    Elio Marchegiani, "Grammature di colore", 1975

  • Tino Stefanoni, "I lavabi bianchi", 1968-75

    Tino Stefanoni, "I lavabi bianchi", 1968-75

Quando
da sabato 05 giu 2010 | a domenica 22 ago 2010
Prezzo
Credits
A cura di Giorgio Zanchetti e Daniela Ferrari
Dove
Mart Rovereto
Tipologia
Mostra

Scomparso nel 1999, Bellora ha lasciato la gestione della propria collezione alla moglie, l’artista Anna Spagna, la quale ha deciso, nel 2003, di depositare al Mart, a lungo termine, un nucleo di circa 140 opere.

Questa mostra è l’occasione per riscoprire una parte della ricerca artistica italiana degli ultimi quarant’anni, ancora poco nota, che riguarda quegli artisti attratti dal gesto e dalla scrittura, protagonisti, nel 2008, dell’importante mostra al Mart “La Parola nell’Arte”.

Sono queste ricerche che, in coincidenza e in parallelo con la feconda stagione dell’arte concettuale, a partire dalla metà degli anni Sessanta, hanno prodotto esiti particolarmente felici da parte di artisti come Emilio Isgrò, Ben Vautier, Lamberto Pignotti, Gastone Novelli.

Bellora, di formazione imprenditoriale, negli anni Sessanta fu “sedotto alla poesia visiva” proprio da Emilio Isgrò. Nel 1968, aprì a Milano la galleria e centro culturale “Studio Santandrea”, comiciando a proporre, tra il novembre del 1969 e l’ottobre del 1971, mostre personali di Mimmo Rotella, Gianni Bertini, Bernar Venet e Ben Vautier.

In generale, in quegli anni fu grazie a Bellora che a Milano si conobbero gli artisti del Nouveau Réalisme, di Fluxus e, dal 1970, delle ricerche verbo visuali, presentati in un ambito di costante contaminazione fra parola e immagine, che favoriva l’incontro tra artisti e critici.

Tra gli artisti valorizzati da Bellora, e visibili in questa mostra, oltre al già ricordato Emilio Isgrò, vanno segnalati Paul De Vree, Alain Arias-Misson, William Xerra, Lamberto Pignotti, Mirella Bentivoglio, Vincenzo Accame, Alessandro Algardi, Adriano Spatola, Arrigo Lora-Totino, Ugo Carrega.

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