Fausto Melotti
Angelico Geometrico

Mostra - da sabato 23 giu 2012 | a domenica 30 set 2012

  • Fausto Melotti, "Tracce", 1976

    Fausto Melotti, "Tracce", 1976

  • "Fausto Melotti. Angelico Geometrico", vedute dell'allestimento, Ph. Mart, Archivio fotografico e Mediateca

    "Fausto Melotti. Angelico Geometrico", vedute dell'allestimento, Ph. Mart, Archivio fotografico e Mediateca

  • "Fausto Melotti. Angelico Geometrico", vedute dell'allestimento, Ph. Mart, Archivio fotografico e Mediateca

    "Fausto Melotti. Angelico Geometrico", vedute dell'allestimento, Ph. Mart, Archivio fotografico e Mediateca

  • "Fausto Melotti. Angelico Geometrico", vedute dell'allestimento, Ph. Mart, Archivio fotografico e Mediateca

    "Fausto Melotti. Angelico Geometrico", vedute dell'allestimento, Ph. Mart, Archivio fotografico e Mediateca

Quando
da sabato 23 giu 2012 | a domenica 30 set 2012
Prezzo
Credits
A cura di Denis Viva
Dove
Mart Rovereto
Tipologia
Mostra

Un’esposizione come quella, in Italia, non si era mai vista: un’astrazione purissima e integrale. “Angelico geometrico” è quindi un’auto-definizione in cui l’artista accosta immaginazione e raziocinio, concretezza tattile degli oggetti e impalpabilità eterea della loro forma. La mostra al Mart punta a interpretare questa convivenza di leggerezza e rigore con un percorso che mette in luce, in tutta la vicenda artistica di Melotti, una coerenza di intenti molto forte.


In particolare, l’esposizione si concentra sulla fase di rinascita dell’opera di Melotti a partire dagli anni Sessanta. In un clima di profondo e generalizzato cambiamento in atto nel paese, i giovani astrattisti di quegli anni guardavano con ammirazione e stupore alle pionieristiche opere di Melotti negli Anni Trenta. Parallelamente, “Angelico Geometrico” ripercorre l’evoluzione più personale dello scultore roveretano con opere quali "Città" (1963) ed "Ellissi" (1964). In questi anni infatti Melotti svilupperà maggiormente componenti oniriche e metafisiche, in cui l’ambiguità fra astrazione e figurazione prevale sull’iniziale rigore geometrico.

Le cento opere in mostra dialogano e si confrontano con le ricerche di artisti come Kenneth Armitage, Agostino Bonalumi, Alexander Calder, Carlo Carrà, Enrico Castellani, Giorgio de Chirico, Lucio Fontana, Alberto Giacometti, Piero Manzoni, Marino Marini, Louise Nevelson.

Risorse web
Un set di immagini su flickr
Guarda il video del backstage

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