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Arte e tipografia
dalle Collezioni del Mart

Mostra - da sabato 14 ott 2017 | a domenica 18 feb 2018


  • Leonardo Sonnoli, "So many fonts, so little to say", 2017

    Leonardo Sonnoli, "So many fonts, so little to say", 2017

  • Aleksandr Rubakin e Natalia Goncharova, "La cité (Gorod : Stikhi)", 1920, Archivio del ’900, fondo librario Archivio di Nuova Scrittura

    Aleksandr Rubakin e Natalia Goncharova, "La cité (Gorod : Stikhi)", 1920, Archivio del ’900, fondo librario Archivio di Nuova Scrittura

  • Henri Chopin, Affiche allegata a "OU”, 1971, Archivio del ’900, fondo librario Archivio di Nuova Scrittura

    Henri Chopin, Affiche allegata a "OU”, 1971, Archivio del ’900, fondo librario Archivio di Nuova Scrittura

Quando
da sabato 14 ott 2017 | a domenica 18 feb 2018
Prezzo
Credits
A cura di Nicoletta Boschiero e Duccio Dogheria
Dove
Casa d'Arte Futurista Depero
Tipologia
Mostra

La Casa d'Arte Futurista Depero ospita un percorso intermediale tra opere, manifesti, editoria sperimentale e documenti d’archivio che esplora il complesso rapporto tra arte e tipografia nel XX secolo.
Nelle sale del museo fondato da Fortunato Depero, maestro della rivoluzione tipografica futurista, la mostra prende avvio dalle sperimentazioni promosse da Filippo Tommaso Marinetti nel manifesto L’immaginazione senza fili e le parole in libertà (1913). Qui viene teorizzato per la prima volta l’utilizzo simultaneo di più caratteri tipografici e in corpi diversi, pratica che caratterizza l'intera produzione editoriale dei futuristi a partire dal rinomato Zang tumb tuuum. Adrianopoli ottobre 1912 parole in libertà (1914).
Le innovazioni introdotte da Marinetti e dai suoi sodali trovano riscontro anche nelle ricerche tipografiche portate avanti dai dadaisti e dalle avanguardie russe. Queste importanti vicende sono documentate in mostra da pregevoli edizioni conservate in massima parte nell'Archivio di Nuova Scrittura e nel fondo archivistico-librario Denza, dai quali provengono anche le numerose testimonianze di editoria periodica sperimentale del secondo Novecento inserite nel percorso espositivo.
A partire dagli anni Cinquanta, l'eredità delle avanguardie storiche torna a fiorire nell'ambito delle ricerche verbovisuali, incentrate sulla relazione tra parola e immagine. Ne fanno parte movimenti artistici come la Poesia concreta, rappresentata tra gli altri da Carlo Belloli e dal gruppo Noigandres, la Poesia visiva, con gli artisti del Gruppo 70, Fluxus e l’Arte concettuale. Queste pratiche caratterizzano le linee di indagine del Mart e sono protagoniste della mostra allestita negli spazi di Casa Depero, dove figurano tra le altre opere di Vincenzo Agnetti, Alain Arias-Misson, Alighiero Boetti, Jean-Francois Bory, Henry Chopin, Paul De Vree, Emilio Isgrò, Ketty La Rocca, Lucia Marcucci, Stelio Maria Martini, Maurizio Nannucci, Giulia Niccolai e Giovanna Sandri
Completano il percorso opere di Mail Art, come una serie di francobolli d’artista di Piermario Ciani, i collages di Pablo Echaurren e le creazioni di alcuni protagonisti indiscussi del graphic design internazionale, come AG Fronzoni e Leonardo Sonnoli, che per la mostra ha realizzato un manifesto a disposizione di tutti i visitatori.

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