Come un film
Il cinema post futurista degli anni '30

Mostra - da sabato 13 apr 2019 | a domenica 20 ott 2019

  • Osvaldo Peruzzi, "Ritratto di V.T. (Ritratto di Vivi Gioi)" (dettaglio), 1933, pastello su carta, Mart, Donazione Stella Peruzzi

    Osvaldo Peruzzi, "Ritratto di V.T. (Ritratto di Vivi Gioi)" (dettaglio), 1933, pastello su carta, Mart, Donazione Stella Peruzzi

  • "Movie Makers", ottobre 1929, copertina della rivista (dettaglio), Cineteca Nazionale - Centro Sperimentale di Cinematografia

    "Movie Makers", ottobre 1929, copertina della rivista (dettaglio), Cineteca Nazionale - Centro Sperimentale di Cinematografia

  • "Thaïs" di Anton Giulio Bragaglia, 1917, fotografia di scena, Roma, Archivio fotografico Cineteca Nazionale

    "Thaïs" di Anton Giulio Bragaglia, 1917, fotografia di scena, Roma, Archivio fotografico Cineteca Nazionale

Quando
da sabato 13 apr 2019 | a domenica 20 ott 2019
Prezzo
Credits
A cura di Nicoletta Boschiero e Federico Zanoner
Dove
Casa d'Arte Futurista Depero
Tipologia
Mostra

Il programma espositivo della Casa d’Arte Futurista Depero si arricchisce di un nuovo capitolo dedicato al linguaggio cinematografico. Protagonista è la figura di Emanuele Caracciolo (1912-1944), regista e rappresentante del Gruppo Futurista Napoletano, la cui attività è documentata nel fondo Fortunato Depero conservato nell’Archivio del '900 del Mart.
Nonostante i futuristi abbiano guardato al cinema con curiosità e interesse, le produzioni degli anni '10 e '20 non sono numerose e sono andate in gran parte disperse. Negli anni '30, con l’avvento del sonoro e la nascita di Cinecittà, il cinema italiano vive nuove fasi produttive di cui è invece possibile ricostruire le vicende.

Attraverso una selezione di fotografie, lettere, libri e riviste, la mostra approfondisce alcuni casi esemplari gettando nuova luce sui progetti e sui contatti di Depero con il mondo del cinema. Arricchiscono il percorso un documentario girato da Walter Caprara e gli estratti di alcuni film particolarmente significativi: Thaïs di Anton Giulio Bragaglia, l’unico esemplare futurista giunto fino ai nostri giorni, Troppo tardi t’ho conosciuta di Caracciolo, pellicola andata perduta e ritrovata nel 2003, Marionette di Carmine Gallone, pilastro del cinema popolare almeno fino agli anni Cinquanta.

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